Viticoltura
La vite è la motivazione principale che mi ha spinto a fare l’agronomo, evolutasi con l’assistenza fitosanitaria in ambito biologico e culminata nella progettazione di particolari vigneti e la sperimentazione di nuove forme di allevamento.
Perché la vite?
Perché la vite rappresenta il motivo per cui ho scelto di fare l’agronomo e perché se molto è stato fatto e scritto in ambito viticolo, a mio avviso molto altro ancora deve essere fatto per sostenere una viticultura che si dovrà adattare ai cambiamenti climatici senza perdere le tradizioni, elevando i risultati qualitativi.
Il mio percorso
La mia professione di Perito-Agronomo in ambito viticolo è nata e si è specializzata nella viticoltura applicata. Le prime esperienze alla fine degli anni novanta sono iniziate come tecnico in assistenza fitosanitaria in vigneti a conduzione biologica.
Ho sempre creduto che la conduzione di una coltura in biologico non solo sia una delle cose più gratificanti a livello professionale ma che porti con sè un forte senso di responsabilità verso il prossimo e l’ambiente.
Lavorando negli areali viticoli più importanti di Italia e del mondo, ho potuto constatare che l’aspetto qualitativo viti-enologico è fondamentale. Conciliare una conduzione in biologico di un vigneto con l’ottenimento di uve di primissima qualità, non può prescindere da un’ottima progettazione del vigneto stesso. E’ proprio grazie agli anni di esperienza professionale che sono riuscito a sposare questi due elementi progettando specifici vigneti e realizzando una vera e propria “carta di identità viticola” per ogni particolare realtà.
Dal 2010 sono socio dello Studio associato CEAA di cui attualmente sono il responsabile del settore agronomia.